Autore:
Dr. Monti
Massimiliano
Per
contraccezione si intende l'insieme dei metodi atti a prevenire il
concepimento.
Esistono
più tipi di farmaci e metodi contraccettivi. Esaminiamo i principali.
- Pillola
- Cerotto
- Anello vaginale
- Spirale
- Diaframma
- Profilattico
- Metodi naturali (Coito interrotto, Ogino-Knaus, Temperatura basale,
Billings, Sintotermico)
La
"pillola"
Quando
parliamo di pillola intendiamo comunemente un farmaco contenente
l'associazione di due ormoni: l'Etinilestradiolo ed un ormone progestinico (nelle
pillole in commercio sono 7 i possibili progestinici: Gestodene,
Desogestrel, Levonorgestrel, Ciproterone acetato, Drospirenone,
Noretisterone, Norgestrel).
La
differenza tra le varie pillole in commercio sta nel dosaggio dell'Etinilestradiolo
(da 50 a 15 mcg), nel tipo di progestinico usato (ogni progestinico ha
effetti leggermente diversi) e nel tipo di combinazione tra i due ormoni:
esistono infatti pillole in cui il dosaggio dei due ormoni è fisso per tutti i
giorni dell'assunzione (pillole "monofasiche") ed altre in cui
il dosaggio di uno o entrambi varia per due o tre volte a seconda dei
giorni del ciclo (si parla rispettivamente di pillole "bifasiche"
e di
pillole "trifasiche").
Si
parla di pillole a basso dosaggio per quantitativi di etinilestradiolo
uguali o inferiori a 30 mcg (vedi
tabella). Sono
comunque di uso comune anche altre formulazioni a dosaggi lievemente
maggiori (ad esempio le pillole trifasiche o le bifasiche o l'associazione
col ciproterone acetato) che, in casi selezionati (scarso controllo del
ciclo, acne, irsutismo ecc.) possono garantire ottimi risultati. Del tutto
superate, ed utilizzate solo in casi particolari, le pillole con dosaggi
di etinilestradiolo superiori a 35 mcg.
I
vari progestinici, sopra citati, hanno effetti lievemente diversi.
Alcune delle differenze consistono:
-
nell'azione sull'endometrio (il tessuto che tappezza internamente l'utero)
ovvero nella capacità di renderlo atrofico (una eccessiva atrofia può
essere negativa specialmente in una donna giovane).
-
nella azione androgenica che consta di effetti positivi (ad esempio
aumento della libido) ma anche di effetti negativi quali acne, irsutismo,
aumento di peso, alterazioni del profilo lipidico (colesterolo). I
progestinici a più bassa azione androgenica sono il Desogestrel, il
Drospirenone ed il Ciproterone acetato, utili quindi in pazienti con acne
o irsutismo. Più elevata attività androgenica per il Levonorgestrel.
L'effetto
della pillola deve essere valutato caso per caso. La pillola deve essere
prescritta dal ginecologo in base alle esigenze della singola paziente.
Una pillola perfetta per una paziente può essere scarsamente tollerata da
un'altra.
L'azione
anticoncezionale si basa su tre effetti: l'inibizione dell'ovulazione
(se la donna non ovula, significa che l'ovocita non viene liberato
dall'ovaio; rimane quindi al suo interno e non può incontrarsi con lo
spermatozoo), l'alterazione del muco cervicale (il muco che si
trova nel canale cervicale, che è il punto di passaggio tra vagina e utero,
diventa denso e fa passare pochissimi spermatozoi), l'alterazione dell'endometrio
(l'endometrio è il tessuto che tappezza internamente l'utero. Una sua
alterazione rende poco probabile l'impianto di un eventuale embrione).
Le
pillole con almeno 30 mcg di Etinilestradiolo hanno una sicurezza
contraccettiva che sfiora quasi il 100%; pur essendo già a basso
dosaggio, sfruttano prevalentemente se non esclusivamente i primi due
meccanismi. Sono quindi eccellenti nel prevenire il concepimento. Il fatto
che blocchino l'ovulazione si ripercuote inoltre in una riduzione notevole
dell'incidenza di tumori dell'ovaio nei 5 anni successivi all'uso
della pillola.
Le
pillole con dosaggi di Etinilestradiolo inferiori garantiscono una analoga
sicurezza contraccettiva anche se l'ovulazione, in realtà, qualche volta può avvenire.
Potendo avvenire l'ovulazione (anche se molto raramente), nonostante il muco cervicale rappresenti
una buona barriera al passaggio degli spermatozoi, è possibile che
avvenga l'incontro tra uno spermatozoo e un ovocita e quindi la
fecondazione. In
questo caso la pillola agirebbe da "pillola del giorno dopo"
impedendo all'embrione di impiantarsi in utero. Questo meccanismo, anche
se raramente avviene, può essere considerato micro-abortivo. Dal punto
di vista oncologico, la prevenzione del tumore dell'ovaio con questo tipo
di pillole sembra essere inferiore.
Il
vantaggio delle pillole con meno di 30 mcg di Etinilestradiolo sta
esclusivamente nella minor incidenza di effetti collaterali tipo tensione
mammaria e ritenzione idrica. Svantaggi, oltre a quanto già detto, un
peggior controllo del ciclo con possibili sanguinamenti irregolari.
Il
nuovo progestinico Drospirenone associato a 30 mcg di Etinilestradiolo
sembra garantire un ottimo controllo del ciclo, sicurezza contraccettiva,
inibizione dell'ovulazione e assenza di segni di ritenzione idrica.
Dal
punto di vista generale sono infondati i "terrori" sugli effetti
negativi della pillola. La pillola ha effetti benefici sulla mammella nel
caso di mastopatia fibrocistica, riduce l'incidenza dei tumori ovarici
(specialmente le pillole con almeno 30 mcg di Etinilestradiolo) non
aumenta l'incidenza di altri tumori. L'unico aumento di rischio (sebbene
minimo e ancora dubbio) sarebbe per il tumore alla mammella quando l'uso della pillola
viene iniziato in giovane età e continuato per almeno 8-10 anni
consecutivi prima della prima gravidanza.
Il
rischio di trombosi viene lievemente aumentato dall'uso della pillola
anche se con le moderne pillole a basso dosaggio (30-20-15 mcg di etinil
estradiolo) è un rischio contenuto; il
rischio aumenta invece notevolmente associando all'uso della pillola il
fumo di sigaretta; le utilizzatrici della "pillola" dovrebbero
sospendere il fumo o ridurlo almeno il più possibile; importante inoltre
un attento screening della coagulazione, prima di iniziare l'utilizzo del
farmaco, al fine di identificare lievi anomalie (genetiche o
costituzionali) che potrebbero aumentare il rischio.
Le moderne pillole hanno scarsi effetti sul metabolismo
lipidico (il colesterolo per intenderci) e scarsi effetti sul metabolismo
degli zuccheri. Non riducono inoltre la fertilità e alla sospensione
della pillola la donna è subito in grado di concepire (salvo che alla
base non ci siano patologie ginecologiche pre-esistenti all'uso della
pillola o insorte durante il trattamento). Si consiglia comunque,
prima di cercare una gravidanza, di aspettare almeno un ciclo regolare,
alla sospensione della pillola, per verificare la corretta ripresa
dell'attività ovarica. Il primo ciclo potrebbe infatti presentare una
scarsa produzione di progesterone.
E' inoltre consigliabile, prima di cercare una gravidanza, iniziare
l'assunzione di acido folico, una sostanza chiave nella prevenzione di
malformazioni fetali quali la spina bifida e l'anencefalia, dal momento
che l'assunzione protratta della pillola potrebbe diminuire i livelli
plasmatici di tale sostanza.
La
pillola non protegge dalle malattie sessualmente trasmesse.
In
conclusione, data la grande varietà di pillole contraccettive presenti
sul mercato e dei loro potenziali vantaggi/svantaggi, il ginecologo deve
decidere quale sia la pillola più adatta alle esigenze della singola
paziente. Sarà inoltre buona norma effettuare esami ematochimici di
controllo, segnati dal ginecologo, annualmente per verificare eventuali
effetti collaterali del trattamento.
Il "Cerotto"
Il cerotto contraccettivo (EVRA)
può essere paragonato come funzionamento alla "pillola". Permette infatti
il rilascio in circolo, mediante assorbimento cutaneo, di
Etinil-estradiolo (il cerotto contiene 20 mcg che corrispondono dal punto
d vista pratico ai 30 mcg della pillola dal momento che c'è un migliore
assorbimento) e di un progestinico denominato Norelgestromina dotato di
scarsissima attività androgenica.
I vantaggi sono legati
all'assenza di problemi di assorbimento legati a vomito o diarrea, alla
applicazione settimanale del cerotto (e non giornaliera), al basso
dosaggio associato ad un controllo ottimale del ciclo e della ovulazione
analogamente alle pillole da 30 mcg.
L'"Anello vaginale"
L'anello vaginale (NUVA-RING)
è una nuova forma di contraccezione ormonale. Un piccolo anello morbido
viene inserito in profondità in vagina, per restarvi 21 giorni. L'anello
determina rilascio locale di Etinil-estradiolo (15 mcg) e di un nuovo
progestinico con scarsissima attività androgenica, denominato Etonogestrel.
Nonostante il bassissimo
dosaggio ormonale, l'assorbimento per via vaginale permette una completa
soppressione dell'ovulazione ed un controllo ottimale del ciclo (raro lo
spotting). Dal punto di vista sistemico i bassi livelli ormonali
permettono una riduzione degli effetti collaterali quali tensione
mammaria, cefalea, ritenzione idrica.
Fra i vantaggi dell'anello,
il corretto assorbimento degli ormoni anche in presenza di vomito o
diarrea, l'applicazione unica, la possibilità costante di verificare la
presenza dell'anello in vagina. L'anello inoltre non crea nessun tipo di
problema durante i rapporti sessuali.
La
"spirale"
Per
spirale (o IUD) si intende un piccolo "oggetto in plastica" che
con estrema facilità (ambulatoriamente) viene inserito nella cavità
uterina e lasciato in sede per più anni. L'effetto contraccettivo sta
nell'alterazione dell'ambiente endo-uterino che porta ad un ostacolo al
passaggio degli spermatozoi e ad una inibizione dei processi di impianto
embrionali. La spirale agisce quindi quasi sempre sull'embrione e non
previene il formarsi dello stesso. Viene quindi considerata una metodica
micro-abortiva. L'efficacia nella prevenzione della gravidanza è buona ma
non totale. In caso di gravidanza la presenza della spirale in utero può
determinare problemi.
Il
grosso rischio della spirale sono le infezioni che, favorite dalla
presenza della stessa spirale, possono interessare le tube e determinare
sterilità permanente. Per questa ragione difficilmente una spirale viene
inserita in giovani donne desiderose, in futuro, di prole. La spirale non
protegge dalle malattie sessualmente trasmesse.
Il
"diaframma"
Il
diaframma è una piccola membrana in plastica che viene inserita prima del
rapporto profondamente all'interno della vagina. Impedisce meccanicamente
il passaggio degli spermatozoi verso il canale cervicale. Ha una efficacia
contraccettiva non eccellente e non protegge dalle malattie sessualmente
trasmesse.
Il
"profilattico"
"Cappuccio"
in plastica da applicare sull'organo genitale maschile durante il rapporto
sessuale. Ottimo nella prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse
se correttamente usato (messo fin dall'inizio del rapporto, non rotto, non
sfilato). Buona efficacia contraccettiva anche se non totale (può, come
già detto, rompersi o sfilarsi).
I
"metodi naturali"
Ve
ne sono di vari tipi:
- Metodo del "coito interrotto".
Consiste nell'interruzione del
rapporto, prima dell'eiaculazione, in modo da evitare il contatto tra il
liquido seminale maschile e i genitali femminili. E' un metodo
fallimentare in quanto anche prima dell'eiaculazione possono essere
emessi, in maniera inavvertita, spermatozoi. Percentuali di fallimento
superiori al 30%.
-
Metodo
Ogino-Knaus.
Calcolo delle date dei giorni fertili in base alla durata dei cicli
mestruali precedenti. La fase fertile viene identificata individuando il
più breve ed il più lungo ciclo mestruale dell'anno precedente,
sottraendo 19 giorni alla lunghezza del ciclo più breve e 11 a quella del
ciclo più lungo, per stabilire rispettivamente il primo e l'ultimo giorno
della fase fertile. I problemi legati all'adozione di questo metodo
derivano dal fatto che non sempre le donne hanno cicli regolari per cui,
senza lunghi periodi di astinenza, non è possibile evitare la gravidanza.
- Metodo della temperatura basale.
Misurazione quotidiana della
temperatura corporea; la temperatura in prossimità dell'ovulazione subisce
un incremento che si mantiene per giorni. Il metodo prevede la
possibilità di rapporti sicuri dal terzo giorno successivo al massimo
aumento della temperatura fino alla comparsa del successivo ciclo
mestruale.
Esistono attualmente
mini-computer ("contraccettivi tecnologici") per ottimizzare l'analisi
della temperatura basale riducendo i rischi di "erronea" interpretazione
dei dati e determinando quindi maggiore sicurezza contraccettiva. Tali
dispositivi permettono la rilevazione accurata della temperatura basale
in modo sublinguale in pochi secondi, l'analisi statistica del periodo
fertile, ecc.
- Metodo Billings.
Valutazione della quantità e della qualità delle secrezioni vaginali da
parte della donna stessa; in prossimità della ovulazione le perdite
vaginali diventano abbondanti e con aspetto a "chiara d'uovo" e
la donna avverte una caratteristica sensazione di "umidità".
Successivamente le secrezioni ritornano ad essere scarse e vischiose. Il
periodo sicuro sarebbe subito dopo le mestruazioni quando la donna avverte
una sensazione di secchezza dei genitali. Appena inizia una sensazione di
maggiore "umidità" è il segnale che avere rapporti non è più
sicuro. E' di nuovo periodo sicuro quando termina il massimo picco di
"umidità" (deve essere passato da almeno 3 giorni) e ritorna
una sensazione di secchezza.
- Metodo sintotermico.
Misurazione della temperatura basale e
contemporanea valutazione delle secrezioni vaginali.
I
metodi naturali si prestano ottimamente al caso di coppie stabili per le
quali la gravidanza eventuale non sarebbe un grosso problema. Hanno
infatti una efficacia contraccettiva ridotta e comunque non totale; non
proteggono chiaramente dalle malattie sessualmente trasmesse.
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